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Come evitare di autoflagellarti quando la gente non legge
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Come evitare di autoflagellarti quando la gente non legge

Ottobre 3rd, 2018 Pikadilly Comunicazione 0 comments

“Se il cliente non capisce, ti sei spiegato male”

Questa carciofata la sento ancora, fa molto “professionista maturo” dirla, ma di fatto è una cazzata. E lo sappiamo tutti.
Sì, è vero, quando un cliente (dico cliente per dire anche utente) dimostra un problema o un disagio o semplicemente chiede una cosa che tu hai già detto più volte, ti devi domandare dove hai sbagliato, se sei stato abbastanza chiaro, se magari non hai omesso qualcosa senza volerlo. Per essere potabile: non devi fare il lavativo e accusare i clienti di non capire quando sei tu che ti spieghi a cazzo.

Tuttavia, diciamolo come è, anche quando ripetiamo le cose fino a vomitare la bile, arriva quello cui non va di leggere o di ascoltare e trova più facile chiedere.

E noi non possiamo frustrarci in continuazione seguendo le “accuse” dei guru della comunicazione che sanno benissimo qual è la verità: il malcostume di non leggere è un problema che non possiamo risolvere noi. 

“Sei tu che devi eccitare il cliente”

Via via con le cazzate. Cazzate che pensavo e scrivevo pure io.

Abbiamo un po’ tutti questa immagine del cliente che, se correttamente stimolato, ha un orgasmo appena vede la crema per i piedi che noi promuoviamo da grandi comunicatori quali siamo.
Ci sono prodotti per i quali il coinvolgimento emotivo è veramente basso e con lui cala anche la soglia dell’attenzione, per questo la ricezione dell’informazione è a una tacca.

A servizi e beni che non lo coinvolgono emotivamente, che non lo accendono, il cliente non dà quell’attenzione necessaria per capire come fare una determinata cosa.
Se il prodotto ha i feromoni bassi, anche se scrivi a caratteri cubitali le informazioni, troverai sempre quello che ha sì interesse, ma non si impegna a tal punto da leggere tutte le procedure e preferisce che tu gliele indichi di persona.

Succede pure alle big Aziende fighette: se rendi la tua crema per i piedi un prodotto che tutti vogliono, la soglia d’attenzione sale un po’, ma non di molto.

E indovina chi si flagella ogni volta che, pur avendo spiegato una cosa bene, riceve richieste per farsi spiegare tutto? Tu, perché i superespertoni ti hanno detto che se il tipo non capisce, ti sei spiegato male. Lo ripeto: cazzate.

Come evitare di mandare affanculo tutti?

Fai un lavoro su te stesso. 
Devi semplicemente continuare a dare tutte le informazioni possibili rendendole elementari perché sì, anche i superlaureati chiedono, non credere che sia una pratica propria di noi terzomedisti.
Solo così puoi limitare il fenomeno, ma non estinguerlo perché tu, con i tuoi superpoteri di comunicatore non puoi nulla contro il virus che colpisce tutti: non leggere.

Lascia perdere tette, culi e micetti perché questi stratagemmi servono solo a richiamare l’attenzione, non a mantenerla, punta più sul dare subito l’informazione principale, di un evento indica subito cosa, dove, quando e come prenotare, poi pensa al resto.

E soprattutto, metti in conto che arriverà sempre quello che non ha capito anche se è scritto in tutte le lingue. Evita di ascoltare chi ti dice che la colpa è tua, sta solo cercando di venderti un corso che non ti risolverà il problema perché il problema non è tuo laddove tu sei superchiaro  e parli la lingua del target dare lasciare niente per scontato. Il problema lo subisci e per non subirlo devi allenarti ad essere più rilassato possibile e rispondere con cortesia anche se ti fa incazzare.

Lo sappiamo solo io e te, quell’ennesimo “puoi acquistare la crema nel negozio X”  significa semplicemente LEGGI CAZZO!!!

 

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Mi chiamo Francesca L. Luciani, sono una consulente di comunicazione politica e di comunicazione teatrale. Nel tempo libero sono una mezza sega.

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Consulente di comunicazione politica e comunicazione teatrale.
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