La domanda dell’anno che la notte fa girare l’Italia nel letto come un BonRoll al tacchino.
Il 25 maggio ho chiuso definitivamente la newsletter di questo blog, cancellato la lista degli iscritti e ucciso l’account sul servizio che la ospitava.
Perché eliminare il mezzo che tutti i guri dichiarano essere il migliore per vendere?
Il motivo è semplice.
Non mi piace.
Mi urta.
Mi fa lo stesso effetto di quelli che si avvicinano con i pollici spianati per schiacciarmi i punti neri come fanno i gibboni che si spidocchiano.
Motivazioni più in carne ne abbiamo?
Sì.
A me non basta essere seguita, io voglio essere assimilata, voglio che i lettori abbiano il tempo di recepire bene, di rifletterci e anche di discuterne con me: il sovraffollamento di informazioni rischia di abbattere l’utilità di tutto quello che scrivo.
Serve una bomba calorica di informazioni in un periodo storico dove l’attenzione è ai minimi sindacali?
Serve far uscire a mitraglietta contenuti su contenuti quando il lettore sta ancora assimilando quelli di ieri?
Voglio questo per chi mi segue solo perché un giorno possano acquistare il mio libro?
NO.
Non serve come non servono tutti ‘sti film di Star Wars: non fai in tempo ad appassionarti ad uno, a vivertelo, a sentire scorrere la forza dentro di te che già ti dicono di dimenticarlo e tornare al cinema perché c’è quello nuovo.
O come quando ti iscrivi ad un corso e mentre stai ancora in aula, il formatore già ti parla di quello successivo scatenandoti l’idea che non avrai tempo di mettere in pratica nulla perché DEVI imparare sempre cose nuove e SUBITO, altrimenti fallisci.
Alla base del rapporto con chi mi segue c’è quella promessa di non scrivere solo perché devo farlo, ma unicamente quando ho argomenti hot da condividere, altrimenti è difficile stare sul pezzo. Tutti i mezzi che ora sembrano indispensabili ti costringono ad essere costantemente alla ricerca di contenuti da impiattare e inviare, ma quanti sono veramente incisivi sulla vita di chi li legge?
La risposta non la devo dare io.
In conclusione, non voglio finire tra le russe che cercano mariti e il grande guru che alla fine di ogni newsletter ti ammolla il corso a 3000 euro, per 2900 dicendoti che è un affarone solo per te che sei iscritto. Mi sa di presa per il culo.
Non mi va, mi urta.
Così ho eliminato un mezzo che per me non era funzionale, con buona pace di chi ora si scandalizza e domani scriverà “la newsletter è morta”. 🙂