Succede. Che decidi: “Stacco per un po’”, ma vorresti sia per sempre perché giri per la rete – “Dio quanta gente!” – e ti chiedi: “Ma cosa ho in più di loro io?”
Frughi nelle tasche, sotto i cuscini, dietro le tende, tra le pieghe del passato, e niente, la risposta è scappata.
Succede. Sfogli pagine e pagine di post. Pixel sparsi diventati parole grazie alla tua forza di gravità. Ma cosa hai raccontato in questi ultimi due anni? Fatti di lavoro, fatti di vita, fatti e basta. E ti sembra di non essere andata avanti.
Succede. Vorresti essere solo un po’ più brava, rifrequentare la creatività convinta che stavolta andrà meglio, che non ci sarà più un foglio di Photoshop bianco, vuoto, quasi morto che ti urla di riempirlo, di non lasciargli nemmeno un angolo per respirare, vuole essere inondato di fantasia, colori, sfumature, luci, ombre, senso.
E poi apri Photoshop e il foglio manco ti guarda, tanto lo sa: stai per chiuderlo.
E lo chiudi.
Succede. Ti chiedono “Che lavoro fai?”, rispondi: “Webmaster” e abbassi gli occhi come un bambino dopo una bugia troppo evidente perché la mamma ci caschi. Quel vestito è chiuso nell’armadio da tanto tempo, non sai nemmeno se ti sta ancora bene, o peggio, se vuoi ancora indossarlo.
Ti verrebbe da dire “Scrittrice”, ma sarebbe anche peggio, sei solo una blogger: i blog non sono libri, i blog non contano, il blogger è semplicemente qualcuno che ha un blog.
Succede. Che per troppo tempo hai detto e ora vorresti fare. Ma cosa? In che modo? Da dove partire? E soprattutto, sopra ogni domanda possibile: qui? E’ qui da qualche parte il tuo futuro? O sta fischiando là fuori insieme al vento?
Succede. Che una sera senti la testa secca, arida, assetata, e la fonte delle idee è troppo troppo lontana.
In verità sei tu ad essere troppo troppo stanca per strisciare verso di lei, ancora. Vorresti sia lei a strisciare verso di te, ma lo sai, non funziona così. Rimanete entrambe immobili a fissarvi.
Succede. Che scrivi un’altro post del genere. Ti ripeti, ti replichi, un po’ ti amplii, ma la matrice è quella.
Succede. Forse non hai proprio più niente da dire.
O magari è solo per stasera. A volte succede.
11 Comments
sergio
Ottobre 27, 2011 at 7:03 pmSì, succede di non avere assolutamente niente da dire, di aver perso ogni più piccola convinzione, di non avere più neppure un parere su sé stessi, figuriamoci sul mondo.
Di solito quello è il momento in cui si ricomincia a pensare.
Francesco
Ottobre 27, 2011 at 7:13 pmposso darti un consiglio? non seguire la routine, fai quelli che ti senti di fare, non quello di cui ti senti obbligata.
Io ho tantissime cose da fare
– sistemare la mia libreria di itunes
– sistemare la mia libreria di fumetti digitale
– sistemare la mia libreria di ebook
– sistemare la mia videoteca digitale
– aggiornare il mio sito
– ecc…
sono cose che faccio un pò alla volta e senza. impegno, molte volte preferisco ascoltarmi un pò di classica bevendo del vino, altre volte mi va del kebab con birra. poi capita che mi dico: facciamo qualcosa! a quel punto sistemo uno dei punti di sopra.
lavorare per vivere non vivere per lavorare 🙂 un abbraccio digitalmente nerd
Pikadilly
Ottobre 27, 2011 at 7:23 pm@ sergio
Eh, infatti, già ho riavviato la manovella. 😀
@ Francesco
E’ proprio quello il mio problema, il “Devo devo devo”. 🙁
Seguo subito il tuo consiglio e mi guardo una puntata di Star Trek. Sicuro che nei punti salienti mi vien voglia di rifare il letto all’intero mondo. 😀
Un abbraccio nerdacchioso anche a te. 😀
iLatino
Ottobre 27, 2011 at 7:24 pmSuccede che domani è un’altro giorno in cui avremmo una Pika carica, bella fresca! 😀 se no le facciamo vedere le margherite dalla parte della radice!
:p
il gatto ha nuove code
Ottobre 27, 2011 at 7:29 pmSuccede.. ma che succede?
Mi sono persa un pezzo di questa storia, o c’è qualche cosa che non riesco io a capire(può essere)?
Ti chiedi: “Ma cosa ho in più di loro io?”, ti rispondo subito: niente. Però intanto siamo qua sotto un tuo post a discutere di temi che scritti da un’altro sarebbero risultati oltremodo pesanti e ogni tanto buttiamo un’occhio alla grafica originale del tuo blog pensando “azz che bel lavoro!”. Questo, bada bene, non un “talento” ma una “professionalità”, non t’è scesa dal cielo come l’arcangelo gabriele, l’hai sviluppata e coltivata con il tuo tempo e con le tue energie.
Dunque.. perchè lassù c’è ancora scritto “in temporaneo pensionamento?”.. cosa ti manca ancora?
Pikadilly
Ottobre 27, 2011 at 7:36 pm@ iLatino
Aahahahahahhahahahah!! Fatemela fumare, altro che!! 😀 (Ps: io non fumo manco le sigarette.)
@ il gatto ha nuove code
Non ti sei persa nulla, solo l’ennesimo passaggio di un piccolo buco nero che da solo non avrebbe risucchiato nulla, ma appena l’ho visto gli ho lanciato tutte le cose delle quali ero convinta.
Ormai ‘sta cosa si ripete ciclicamente, è sindacale. 🙁
Hai ragione, assolutamente, totalmente ragione (oh, basta eh, devi scrivere qualcosa contraria alle mie idee!). Grazie. 😉
Lassù c’è scritto ancora “temporaneo pensionamento” perché sto valutando altre strade, se non riesco ad imboccarle, tornerò ad indossare quel vestito. 😉
Grazie Gatto, è stimolante sapere che ci sono persone con le quali fai delle guerre assurde, ma che quando c’è da incoraggiarti sono in prima fila. 😉
Francesco
Ottobre 27, 2011 at 7:57 pm@Pika hai descritto una parte della mia vita, parte cui mi son reso conto che esisteva quando proprio non potevo più respirare… non avevo nemmeno fiato per chiamare mio padre al cellulare per fargli gli auguri di compleanno.
troppe cose da fare, ma alla fine mi son chiesto: ma per cosa?
stasera mi si è fulminata la lampadina della stanza, ho appena acceso 6 candele, ma già so che non mi pentirò perché guarda caso proprio 1 ora fa ho fatto la scorta di vino XD
Pikadilly
Ottobre 27, 2011 at 8:46 pm@ Francesco
Che ti farà brillare più della luce, giusto? 😀 😀
Francesco
Ottobre 27, 2011 at 9:55 pm@ Pikadilly:
giustis :°D
Agnese
Novembre 2, 2011 at 7:46 pmeheheh… succede spesso, specialmente quando si è bombardati giorno e notte da fonti sterili che, solo apparentemente, propongono contenuti stimolanti. Internet è una trappola, e soprattutto, a volte io stessa mi chiedo “ma vale avvero la pena che mi impegni per seminare questa pianura sconfinata con i frutti del mio delirio”??
Poi però esiste anche il blocco dello scrittore. Brutta bestia. Quando fa capolino, io passerei tutta la giornata con la testa sotto le coperte. ^^
Pikadilly
Novembre 3, 2011 at 5:41 pm@ Agnese
Non ti si può proprio dar torto. 😀