Questo è un post crudo, per me che lo scrivo, per te che lo leggi.
Domani a mezzogiorno saranno passate due settimane da quando mia madre è morta.
Come figlia non ti so disegnare i contorni del dolore, come professionista sì, perché la sera di quel 16 Luglio io stavo davanti al pc a lavorare.
Questo è ciò che i guru non dicono mai quando ti consigliano di diventare imprenditore di te stesso: per loro è tutto fico tranne le tasse, ma non ti avvertono di imparare a sezionare il dolore. Se accanto a te qualcuno va via, devi essere in grado di star male a tempo e mettere da parte pianti e lacrime per quando potrai permetterteli, altrimenti rischi di perdere i tuoi clienti. Clienti che, se hai lavorato bene sul tuo target, capiscono… ma fino ad un certo punto.
La nostra bellissima e civilissima società ci ha abituati alle scadenze in tutto, per cui anche il dolore deve averne e se manchi quella scadenza, nella posta elettronica ti ritrovi anche una email in cui un cliente chiede: “Quanto deve dura’ ‘sto lutto?”
Ed è logico che tu lo manderai affanculo, quel cliente, ma per uno che te lo dice, ce ne sono almeno dieci che evitano ma lo pensano e probabilmente stanno già contattando la tua concorrenza.
Stronzi? No, imprenditori come te che non possono mettere a rischio la loro azienda per un tuo mancamento.
Tu non sei un’agenzia, cadi-tu-cade-tutto e soprattutto cadono i tuoi clienti. Non è tutto figo come dicono quelli che si sono arricchiti scrivendo post intitolati i “7 consigli per digerire le aragoste vive” o “6 modi per scaccolarti senza usare le mani”. Saperlo ti permetterà di prepararti, anche se per determinate situazioni nessuno è mai abbastanza pronto.
No, non è nemmeno fico fare il supereroe della situazione, il duro, quello che non deve chiedere mai. Ok, ci sono, sì ci sono, ma se tu non sei così, fare il fico e lavorare mentre il prete benedice la bara di tua madre ti servirà solo a pagarla con qualche psicopatologia più avanti. Quindi non ti conviene rimandare il dolore quando quello preme per uscire, anche se in Italia i supereroi non piangono mai. Salvo poi ritrovarli tutti dallo psicologo per il vetro dell’iPhone rotto, per dire.
“Ok, Fra, ma allora cosa devo fare? Imparare a metterlo da parte o viverlo, il dolore? “
Devi fare in modo di poterlo vivere senza rischiare di perdere il tuo lavoro, per cui di seguito ti do alcuni suggerimenti che potrai seguire nel caso in cui la vita di piazzerà di fronte ad un lutto o qualcosa di estremamente doloroso e hai bisogno di tempo per elaborarlo:
- prendi un collaboratore fidato che abbia tutte le pass dei tuoi siti e naturalmente di quelli dei tuoi clienti, qualcuno che possa intervenire almeno per le cose pratiche, tipo aggiornamento domini, database, sistemi, ecc.;
- anticipa il lavoro più possibile, tieniti sempre un passo indietro rispetto alle scadenze, lasciati il margine necessario che ti servirà in caso di bisogno: non rimandare fino all’ultimo minuto perché “tanto c’è tempo”;
- non abituare i clienti al “tutto e subito” e dai dei tempi larghi per la realizzazione di qualcosa: ad esempio, se per fare un sito ci metti un mese, sul preventivo scrivi un mese e cinque giorni, se poi lo evadi prima, meglio, ci fai anche la figura di quello che consegna le cose in anticipo;
- non caricarti di lavoro, magari fai meno e aumenta il prezzo, avere troppe cose cui pensare già è un casino in condizioni normali, figurati quando hai altro cui pensare (se basi il tuo business sul prezzo basso, tesoro, ne riparleremo perché stai tonfando di brutto).
Questi suggerimenti ti aiuteranno a non sentire la pressione del lavoro mentre stai male o devi soffrire per la scomparsa di una persona cara: mischiare il dolore con il dovere è una cosa atroce, ma è anche vero che i clienti non devono e non possono cadere nel baratro con te.
Per il resto permettiti di stare male quanto ti serve, non è da deboli, è da persone che sanno quanto il dolore non ammetta di essere ignorato: se non si impone con le lacrime, prima o poi lo farà in un altro modo. E lì sono cazzi.
Alla prossima. 🙂
6 Comments
Laura
luglio 29, 2016 at 9:10 ame vale per tutto, per una perdita, per la malattia, tua e nel caso sei genitore, dei tuoi figli, insomma…sempre antenne tese e lavoro lavoro lavoro…non abbiamo il certificato di malattia o le ferie pagate 🙁
Pikadilly
luglio 29, 2016 at 9:29 amSì, vale per tutto, naturalmente. 🙂
Angela
luglio 29, 2016 at 9:48 amTi sono vicina. Mia madre è morta la scorsa settimana. Riprendere il lavoro e tutte le cose da fare in poco tempo non è facile.
Pikadilly
luglio 29, 2016 at 2:52 pmCondoglianze tesoro. :*
Patty
luglio 29, 2016 at 5:53 pmCiao, ti faccio le miei più sentite condoglianze, davvero!
Hai scritto tante cose giuste, a cui a volte non pensiamo, un po’ perchè presi dal turbinio della vita e un po’ perchè sono cose che vorremmo celare a noi stessi.
Un abbraccio anche se non ci conosciamo.
Pikadilly
agosto 2, 2016 at 2:01 pmGrazie Patty. Anche questa esperienza è servita. Un abbraccio immenso! :*