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Cosa fare quando le agenzie cercando di terrorizzare i tuoi clienti
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Cosa fare quando le agenzie cercando di terrorizzare i tuoi clienti

Marzo 12th, 2018 Pikadilly Vendita 0 comments

“Buongiorno Signora Crauti Izuppati, chiamo per conto dell’agenzia Cosaca’, leader nel settore del minchiosgombro, lei sa di non essere presente su Google?”

Così è iniziata la telefonata della signorina Esse ai danni di una mia cliente.
Sì, i danni.
Perché non solo la mia cliente si è spaventata a morte mentre aveva un suo cliente davanti, ma ha messo in allarme anche me che, pur avendo la certezza matematica che il sito non s’era mosso da Google, sono andata a controllare.

Hai capito di cosa parlo, delle agenzie che si svegliano la mattina e chiamano i tuoi clienti dicendo loro cose al 99% non vere o offrendo a pagamento servizi di Google che in verità sono gratuiti, tipo l’inserimento nelle mappe di G Maps e cose così. L’offerta è sempre la stessa: prezzo stracciato all’inizio e un vitalizio di 2/300 euro al mese.

La telefonata di cui sopra è l’ultima di una lunga serie di telefonate tipo: fino ad ora ho lasciato perdere, ieri mi sono incarognita.

Perché se è vero che quando fai un buon lavoro non devi preoccuparti delle agenzie che tentano di pescare nel tuo lago, è anche vero che il cliente, se inconsapevole di come si muovono le cose in rete, è facilmente terrorizzabile, soprattutto quando gli vengono raccontate cazzate che lui non sa verificare.

Tu non ci rimetti nulla se hai una buona autorità e una buona posizione, ma se sei ai primi tag e nella mente del cliente sei ancora a metà tra il ragazzetto da testare e il professionista di cui fidarsi, queste telefonate fanno un gran danno. Inutile che i guru dicano “Se fai un buon lavoro non devi preoccuparti”.

Preoccupati

Se non godi ancora di una certa autorità, è facilissimo che il cliente, ricevendo una di queste telefonate si spaventi e corra a chiamarti quasi accusandoti, anche implicitamente, di non aver fatto tutto quello che c’era da fare sul sito. E se anche non ti scambierebbe mai con nessuno, ti costringe a spiegargli le cazzate che gli sono state dette. Questo capita a tutti, anche ai superesperti: dover fermare tutto per riparare alle frescacce riferite da Stefania, Carlo, Giuseppa di agenzia Cosaca’, che già con la telefonata a freddo non dimostrano rispetto per il potenziale cliente.

Come difenderti da queste pratiche da caciottari?

I guru punterebbero tutto e solo sul personal branding, sul creare autorità e offrire al tuo cliente un servizio così soddisfacente da sbranare qualsiasi agenzia Cosaca’ si avvicini a lui per offrirgli qualcosa. E hanno ragione, devi operare esattamente così, profilare il cliente più possibile, scremare, non prendere qualsiasi persona si pari davanti solo perché paga, poiché spesso è meglio un lavoro in meno che ottocentocinquantamila rotture di palle a cascata.

Ma se sei ancora piccolino e stai costruendo adesso la tua autorevolezza, quando capita che un tuo cliente si allarmi per queste telefonate e non sente ragioni, chiama l’agenzia. Di fronte a lui. Ti bastano due domande mirate per disinnescare la bomba.

Che tipo di domande?

Domande sull’azienda del tuo cliente, magari sulla sua storia, sul suo settore, sulla sua fetta di mercato specifica, domande le cui risposte possono essere date solo da chi conosce veramente la situazione attuale, online e non, perché ha fatto un’analisi approfondita.

Hai capito bene, domande sull’azienda del cliente perché lo sappiamo tutti: che SEO fai se non conosci manco le chiavi specifiche? Che servizi offri se non conosci i canali principali con i quali il cliente comunica maggiormente e più effiicacemente? Come puoi risollevare il business di un’azienda vendendo mezzi senza sapere se saranno utili al suo business?

In pratica devi far venir fuori l’analisi che hanno fatto per proporsi al tuo cliente. Pura e semplice, siccome questa analisi il 99% delle volte non viene fatta dalla centralinista che chiama, non farti rimbalzare a qualcun altro, chiedi a lei. Al 100% non li risenti più e il tuo cliente capisce che deve stare attento a questi pizzicaroli.

Conclusione

La maggior parte delle piccole agenzie è all’acqua, dopo quasi venti anni di legale rubagallinaggio contro i loro stessi clienti, ora stanno facendo scarpetta perché c’è più consapevolezza da parte dei clienti su come gestire la pratica web: non sono più disposti a pagare vitalizi per fare operazioni che possono compiere da soli in in cinque minuti.

Il 90% dei miei clienti sono delusi scappati da agenzie che, per ripicca, hanno creato loro dei danni prima di essere lasciate, sono persone che hanno pagato migliaia di euro per non vedere il sito manco su uno smartphone, sono persone stanche di versare 400/500 euro al mese per la gestione di siti in WordPress cui nessuno mette mano da anni.

E ora che è venuto il momento di pagare per le proprie azioni, eccole che invece di arrendersi all’idea di aver lavorato per se stesse e non per i clienti, cercano di fare campagna acquisti nel tuo territorio, non con argomentazioni valide, ma con fesserie volte solo a farti mettere in dubbio dal cliente.

Non accettarlo passivamente, lavora bene, ma difendi il tuo cliente il più possibile, non lo devi a te, ma a lui e a tutti quelli che non sapendo come funziona in rete, sono facili prede per chi se ne fotte della professionalità.

 

 

 

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Mi chiamo Francesca L. Luciani, sono una consulente di comunicazione politica e di comunicazione teatrale. Nel tempo libero sono una mezza sega.

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