Questo è un argomento pulcioso, di quelli che ti irruvidiscono la giornata, ma ci tengo a scriverlo perché i clienti manipolatori (o vampiri energetici) abitano ovunque e le vittime inconsapevoli sono quei giovani professionisti che non riescono a strozzarsi la malafede delle persone e/o hanno un estremo bisogno di soldi.
Faccio improvvisazione teatrale e ho imparato a fidarmi dopo 30 anni passati a chiedere alla mia ombra di identificarsi, ma non ho perso quella sana diffidenza verso alcuni tipi di persone, soprattutto se lanciano segnali inequivocabili.
Chi è il cliente manipolatore?
Il cliente manipolatore è semplicemente un vampiro emotivo che ti risucchia le energie mettendoti costantemente alla prova per farsi dimostrare che non ha buttato i soldi con te, così tu finisci per lavorare il triplo per paura di perdere il saldo alla fine della nuotata nei suoi dubbi e nei tuoi sensi di colpa, ma peggio ancora, finisci per dubitare di te stesso e delle tue capacità.
Andiamo per gradi, come un cliente manipolatore si approccia a te.
ATTENZIONE: nel post parlo di manipolatori al maschile, ma esiste anche la versione femminile che forse è più sottile e stronza di quella maschile perché molte donne sono pronte a gridare al sessismo ogni volta che non cadi nelle loro chele.
1. Complimenti esagerati
Il manipolatore, che sia un cliente o un amante o un amico, inizia sempre allo stesso modo: ti riempe di complimenti, di attenzioni, di parole che ti fanno sentire importantissimo e apprezzatissimo.
Tipico è il caso delle donne che si vedono recapitare nella casella di messenger frasi tipo “tu sei speciale, lo vedo da come scrivi, da quello che dici, da come parli, i tuoi occhi sono diversi, emani qualcosa, si vede che hai sofferto, sei una donna forte…” ecc. ecc. Perfetti sconosciuti sembrano parlare proprio di te, ti fanno sentire capita, finalmente apprezzata da qualcuno che al volo ha compreso chi sei.
Ehm no.
Ognuno di noi ha una sofferenza latente o conclamata, ognuno di noi si sente non compreso totalmente, ognuno di noi, o meglio, molti di noi credono che esista al mondo qualcuno cui non c’è bisogno di dire nulla, lui già sa. Ed è lì che il manipolatore pianta il suo seme avvelenato: sulle debolezze, palesi o meno.
Se ti stai chiedendo cosa c’entrano con te le disperate che si fanno adescare così, be’, anche il cliente manipolatore opera allo stesso modo: ti riempie di complimenti senza sapere come lavori, senza avere feedback di gente che ha lavorato con te, senza esservi mai scambiati manco uno sguardo, già ti dice che sei professionale, serio, che si fida ciecamente, che ha scelto bene perché sei così, colà e giù una serie di esempi scavati da ciò che hai pubblicato sul sito o su Facebook. Ti studia per non sembrare un semplice lecchino. Si riferisce proprio a te. Naturalmente ti porta anche il caso del tuo diretto concorrente, di come lo ha fregato e di come macchi la categoria, ma tu no, tu sei diverso… ecco perché ha scelto te!
I complimenti durano fino ad un secondo prima di pagarti, poi li vedi con il contagocce.
2. Ti paga, ma…
Se pensi che il manipolatore miri a non pagarti, cadi nell’inganno, il manipolatore mira a farti lavorare per lui per sempre e di più di quanto pattuito. A me è capitato uno che ha pagato tutto subito e ci aveva aggiunto pure la mancia.
La mancia non era altro che l’ancora con la quale sigillarmi a lui per sempre spinta dal senso di colpa perché “in fondo è stato così carino a darmi di più, significa che mi apprezza davvero”.
Tempo due giorni, avendo avuto a che fare con manipolatori emotivi fuori dalla sfera professionale, gli ho ridato soldi e mancia invitandolo a puntare meglio le sue vittime.
Quindi paga, ma poi chiede il mondo facendoti credere che glielo stai dando volontariamente.
Ti accorgi di essere imbrigliato nella sua rete quando inizia con “Ah, ma non avevamo detto che potevamo farlo?”
3. Lo scordarello
Il cliente manipolatore è spesso allergico alle email, o alla parola scritta in generale, ama soprattutto gli incontri dal vivo e le conversazioni via telefono, così può giocare sulle dimenticanze. Le tue, non le sue, perché lui si applicherà in ogni modo per farti passare per quello che si dimentica, facendoti dubitare di te stesso.
La frase tipica è appunto “Ah, ma non avevamo detto che potevamo farlo?” quando tu hai espressamente detto di NO o non hai affrontato affatto l’argomento. “Sì, ti ricordi? Lo avevamo detto…” solitamente segue una frase che tu hai detto realmente che si incastra con quella che “non ti ricordi”. Se insisti a dire che non ti sono mai uscite quelle parole di bocca vola sul vittimismo: “Io mi ricordo che lo avevi detto, mah… sbaglierò io… mi sarebbe proprio piaciuto farlo, pensavo che lo facessi… ci tenevo… è il motivo per cui ho scelto te…”
Ed è così che in te si innesta il dubbio e per non indossare le vesti del cattivo truffatore che promette e non mantiene, finisci per accontentarlo. Non potendo mettere le zampe sul fuoco su quello che vi siete detti, non aggiungi il costo dell’operazione sul conto finale.
4. Ti fa entrare nella sua vita privata
Se non demarchi bene il limite del vostro rapporto, finirai risucchiato in un vortice di vittimismo dal quale ne uscirai senza soldi e con le energie sottozero.
Ho detto che il manipolatore non agisce per mancare i pagamenti, ma per usufruire dei servizi che dice lui, per il tempo che decide lui, allo stesso prezzo, avendo cura di farti credere che sia tu a decidere di dare di più. Se si trova una persona poco amica dei cetrioli utilizzati per scopi non alimentari, sguaina l’arma della vita privata per farti cedere.
Ovviamente dice di avere una vita al limite del devastato. Non importa quello che pubblica su Facebook, vacanze, weekend in giro per l’Europa, macchine, iPhone, figli e moglie felici, lui sarà sempre più disperato di tutti. Ti convincerà che quella su Facebook è solo una facciata, ma lui in verità soffre perché non arriva a fine mese, ha il matrimonio in pezzi, i figli delinquenti, più un’altra serie di drammi (se non hai figli aggiunge pure che non puoi capire). Oltre a questo, ti confeziona anche la cazzata madre: “Il lavoro che sto facendo con te è l’unico che mi fa sentire bene. Tu sei l’unico che mi apprezza e vorrei lavorare con te per raggiungere finalmente qualcosa nella vita”. KABOOOOOM!!!!
Se ne prendi atto e sei irremovibile, è capace di dirti che per sostenere il lavoro che state facendo deve litigare con tutti, che in azienda è il solo a difenderti, che la moglie ti odia, ma lui non ti cambierebbe con nessuno, insomma, diventa il tuo eroe senza che tu sia minimamente in pericolo.
Se invece cedi, preparati a richieste assurde che non vengono seguite dalla domanda “quanto ti devo?”. Tuttavia, c’è un momento in cui te lo chiede, quando tu ti stanchi di subire quella situazione psicologicamente deleteria e lui, per dimostrarti che ci tiene a te e al tuo lavoro, ti chiede quanto vuoi in più, che farà dei sacrifici ma te li darà, quei soldi.
E giù la lista di drammi che lo accompagneranno mentre fa soldi per darli a te. Capito? Lui si sacrifica per te.
5. Non ti risponde facendoti credere di averla combinata grossa
Sia per i manipolatori “privati” sia per i clienti manipolatori, quello del non rispondere lasciandoti appeso per giorni, facendoti credere di averli offesi in qualche modo, è forse la freccia più potente al loro arco.
Esempio: arrivi ad un certo punto in cui dici stop, stai lavorando troppo per quello che ti ha dato, dovete regolarizzare questa cosa. Glielo dici, lui ti risponde a mezza bocca, poi non ti risponde più. Sì, fa l’offeso. MA COME OSI? Ti ha fatto entrare nella sua vita, nei sui drammi, si è aperto con te e ti comporti così?
Tutto ciò non te lo dice mica, no, ti lascia appeso senza degnarti di attenzioni, così non sai se otterrai i soldi, se devi andare avanti, se devi lasciare il lavoro, bloccandoti totalmente le giornate. Gli scrivi e riscrivi, visualizza, non risponde, magari lancia pure segnali su Facebook pubblicando immagini o frasi palesemente rivolti a te che, ovviamente, vieni descritto come un mostro che non capisce, che colpisce quando la vittima è già a terra.
Se sei fermo e non ti fai strisciare da queste giostre, vivi sereno e vai avanti, se ci caschi gli chiedi scusa e aumenti le fette di culo che gli darai d’ora in poi.
Bellissimo quando ti scrive “Perché lo hai fatto?” e poi non ti spiega cosa per giorni…
6. Sposta il focus
Quando ti prende palesemente in giro, es. non ti paga perché non ha soldi ma si compra l’iPhone, e tu te ne accorgi, lui è abilissimo a spostare il focus su di te, su quello che tu avresti dovuto fare e non hai fatto o su errori non-errori che lui trasforma in tragedie.
L’obiettivo è farti perdere tempo a giustificati per difendere la tua reputazione di fronte a lui (o per paura di una recensione negativa) dimenticando la cazzata che ha fatto lui.
7. Ti fa terra bruciata intorno
Mentre a te dice che ti sponsorizza ovunque perché sei il migliore, in verità agli altri dice di aver subito letteralmente una truffa. Da cosa lo capisci? Be’, se qualcuno dei suoi amici ti contatta entusiasta perché vede i risultati che porti, potrebbe capitare che dopo l’entusiasmo iniziale, tu quello te lo vedi sparire anche da Facebook.
Lì capisci che si sono parlati e che tu non ne sei uscito come una persona pulita.
A te viene riportato: “Ha parlato male di te, io ti ho difeso!”
Di fronte agli altri ti descrive come un ladro, una persona che lo ha fregato, uno con cui non lavorare, aggiungendo ovviamente che lui lavora ancora con te perché è costretto. La costrizione va dai dati per entrare nel sito che tu tieni in ostaggio alle tue presunte minacce di buttarti giù tutto. Sei un mostro!!!
A me è successo una volta, ma, come già anticipato, avendo avuto a che fare con un manipolatore nella vita privata, mi sono potuta difendere portando fatti ed email (in quel caso costrinsi il tizio ai riassunti post telefonata).
Come difenderti da un cliente manipolatore?
Difendersi è relativamente semplice. Se non puoi dirgli di No perché i soldi ti servono, allora puoi seguire questi suggerimenti:
- mantieni le distanze, non è un tuo amico né un tuo amante, puoi tirare una bella riga tra professionista e cliente;
- a seguito di ogni telefonata fai un riassunto via email e “obbligalo” a confermare gli accordi presi;
- contratto, contratto, contratto;
- se inizia a parlare della sua vita privata, riportalo sul piano professionale;
- crea una lista delle cose da svolgere e spuntale ogni volta, naturalmente condividila con lui, una volta finita, basta, se vuole altro paga;
- se ti accorgi che ti sta diffamando, raccontagli di quella volta che hai denunciato per diffamazione e di come chi c’ha provato sta ancora scolandoti dei soldi sul conto, lasciagli intendere che non soprassiedi a questi atti infami;
- se riesci o se è una pratica che approvi, fatti pagare tutto subito, perché se il manipolatore si accorge che su di te non ha presa è capace di farti sudare il saldo o di fartelo chiedere in presenza di un avvocato;
- non aggiungerlo su Facebook, o se lo fai, tienilo in una lista che escluderai quando parlerai di te, non gli devi dare nessuna arma da rivoltarti contro;
- se cerca di spostare il focus da un suo errore o una sua disonestà, tu mantieni il punto dicendo che discuterete delle tue colpe dopo che lui ti avrà dato spiegazioni in merito all’accaduto;
- non lasciargli mai spazio per lamentarsi, ogni buco che trova nel tuo lavoro è un appiglio per chiederti sempre di più lasciandoti credere che la decisione di andare un pezzo avanti nonostante il prezzo immutato è tua, quindi sii puntuale e non sforare mai i tempi stabiliti, fai sempre tutto quello che dici di fare.
- sì, tieni in ostaggio i dati di accesso finché non hai finito il lavoro o fagli capire che hai traccia di tutti i log e se ne spunta uno strano nei pressi di un danno, sarà lui a pagare.
Poi c’è l’ultimo suggerimento, quello più importante:
NON GIUSTIFICARTI MAI di fronte a lui. Se hai fatto un errore riparalo, ma non giustificarti. La giustificazione è per lui un’ammissione di colpa: ingigantirà l’errore fino a farlo diventare una questione di vita o di morte, tirerà fuori sua moglie, la tua presunta difesa in azienda, ecc. Insomma, lo utilizzerà per metterti alle strette e dargli sempre di più!
Conclusione
Purtroppo di manipolatori emotivi, vampiri energetici, maledetti bastarti, che siano clienti o meno, ce ne sono centinaia intorno a noi, sono invisibili finché non diventiamo le loro vittime, anzi, spesso li stimiamo pure pubblicamente perché sono simpatici, altruisti, ci sembrano buoni padri/madri, mariti/mogli e, peggio del peggio, tendiamo a non ascoltare le vittime, a sminuire le loro esperienze, a bollarle come esagerate. Purtroppo la verità più triste è questa: ci fa proprio strano pensare che una persona così apparentemente per bene possa aver fatto del male a qualcuno, o peggio, non vogliamo ammettere di aver sbagliato a giudicare solo dalla facciata di una casa che sembrava bellissima e invece dentro era marcia.
Per cui occhio al cliente manipolatore. 🙂