Perché lo dico io? Sì.
In verità NO.
Mi piacerebbe essere la regina Borg dell’internet, ma non lo sono: c’è un motivo più pruriginoso per cui è un errore madornale far scegliere il layout del sito al cliente, ma prima ti racconto quello che facevo io. Perché sì, lo facevo anche io fino a pochi mesi fa. Potrai ricattarmi con questa cosa, un giorno.
Lasciarlo libero di scegliere: sbagliato!
Ho sempre pensato che i miei clienti dovessero avere la libertà di scegliere qualsiasi cosa riguardasse il loro sito web, dal logo ai colori, dal font alle immagini. TUTTO. Milioni di email partivano dalla mia casella di posta e tutte iniziavano con la stessa domanda: “Ti piace questo?”
Mi sentivo fichissima perché con me loro potevano scegliere, con le agenzie stronze NO.
Solo che sbagliavo.
Di brutto.
E i miei clienti me lo facevano palesemente capire, ma io ero convinta di sapere di cosa avessero bisogno: libertà di scelta.
Cazzata. Loro avevano bisogno della mia esperienza in materia, ero io l’autorità nel campo siti web, non loro ed era per questo che venivano da me, per farsi dire cosa dovevano fare online, e come. Il perché lo dovevano già sapere da sé, anche se spesso non era così. Erano abulici, svogliati, addirittura pagavano e poi non si facevano sentire per mesi… (sì, per molti è un sogno, per me NO), non li vedevo attivi e attenti ed era una badilata sulle ginocchia assistere al loro lento appassire dopo l’entusiasmo iniziale.
Dopo mille tentativi – miseramente falliti -di coinvolgerli su tutto, ho deciso di provare a decidere io presentando loro il piatto pronto.
Miracolo: da clienti eterni indecisi e procastinatori seriali a felici collaboratori con la voglia di lavorare.
Perché questa mutazione? Semplicemente perché toglievo loro le castagne dal fuoco e gliele pelavo pure. Già avevano l’azienda cui pensare, non avevano né tempo né voglia di smazzolarsi venti font per capire quale ci stava meglio nel sito.
Così m’è passata la voglia di far loro scegliere il 99% degli aspetti che riguardavano il sito e ho cominciato a scegliere io rendendo i loro siti efficaci e funzionali. La conseguenza di tutto questo è stata non dover sentire più la frase “fai tu, lo so che sei brava” come metodo per lervarmi dalle palle. Cum summo gaudio mio.
Decidi tu
Ok, veniamo al dunque: perché non dovresti MAI far scegliere il layout del sito al cliente?
Anche se già hai intuito il motivo, voglio dargli un’altra passata di evidenziatore: il cliente, il 99% delle volte, non ha le competenze per decidere quale sia la “cosa giusta da fare” per rendere il suo sito efficace. In assenza di competenza, gli unici parametri che adotterà per la scelta saranno sensazioni, emozioni, gusto e moglie “che dipinge gattini sui sassi quindi de ‘ste cose ne capisce”.
Quella del layout non è nemmeno una scelta, ma un obbligo dettato dalla strategia che lui dovrebbe avere ancora prima di chiamare te.
Leggi questo post di Alessandro Sportelli in merito a cosa NON dovresti fare quando ti viene commissionato un sito e che il 99% delle volte sarai obbligato a fare… se non scegli i clienti giusti. 😉
E se utilizzi un tema premium?
Lo so, te lo stai domandando da inizio post: come la mettiamo quando devi fare un sito con un tema premium, anche detto precotto?
Idem con patate e rosmarino, ma senza aglio, ché puzza.
Ti consiglio di prendere max 2 temi che rispettino tutti i parametri che devi aver ben chiari prima di fare qualsiasi cosa e poi presentarli al cliente, motivando la scelta con argomenti sani, che lo portino nella tua stessa direzione, o meglio, in quella della strategia che, ricordo, lui dovrebbe già avere.
Ecco, in questo può scegliere lui quello che a sensazione gli piace di più, ma sempre nel recinto tirato su dalla strategia . Il cliente si deve eccitare quando vede il sito che gli hai creato, ma deve essere anche sicuro che funzioni.
Conclusione
Se decidi tu per lui non sei cattivo né prepotente, lui ti paga per fare cose che lui non sa fare, scegliere il tipo di layout o se un’icona deve roteare o meno fa parte del catalogo di responsabilità che devi assumerti tu e che il cliente stesso chiede di assumerti.
Per cui ti tocca, lo dice la regina Borg dell’internet. Che però non sono io.