Quante volte ti sei trovato di fronte ad un cliente perfettamente in grado di pagare e hai visto dalla tua bocca defluire le parole “vabbe’, dai, te lo faccio a meno”, o peggio, “non ti preoccupare, non mi devi pagare…”?
Io una marea di volte, e non parlo di quando la “cosa da fare” era effettivamente una cazzata da cinque secondi che pure le nutrie riuscivano a compiere, no, parlo di cose grosse, addirittura siti interi realizzati gratuitamente perché dall’altra parte c’era magari un silenzio strano che interpretavo come “ecco, mi ha beccato! Sono una ladra!” Mi sono sputata in faccia giornate intere LAVORANDO GRATIS perché pensavo di non meritare nemmeno un euro da quello che facevo.
Pur avendo passato notti insonni a studiare, provare, immersa nelle discussioni sui forum, comprando guide su guide… niente, io non meritavo nulla.
Ho venduto temi WordPress completi a 80 euro, sentendomi una merda dopo aver alzato il prezzo a 150. Ovviamente non parliamo di temi in stock, no, ma di temi personalizzati per singole aziende, o peggio, per agenzie che poi li hanno rivenduti a 1000/2000 euro.
Parliamo anche della corsa a fare più del dovuto per dimostrare al cliente che il mio lavoro valeva quei pochi euro, CHE IO VALEVO LA PENA. Parliamone, un sito da 3000 euro l’ho fatto pagare 1000. Ci ho lavorato un anno…
Ok, se tutto ciò, o anche meno, è successo anche a te, sappi che questa cosa orrenda ha un nome: la sindrome dell’impostore.
Non merito
Non sono Wikipedia quindi te lo spiego come mi viene: la sindrome dell’impostore è quando pensi di non meritare nulla di ciò che ottieni grazie alle tue capacità. Ti pagano per un sito iperprofessionale? Ti senti di aver rubato i soldi. Ti fanno i complimenti? No, ma si sbagliano. Devi mandare un preventivo? Limi il prezzo finale perché “dai, è troppo alto”.
Il bello di questa cosa è che fai tutto da solo, nemmeno serve l’aiuto dei clienti tirchi, fai-tutto-da-solo.
Sottostimarti è una pratica quotidiana che ti fa vivere di merda il lavoro e pure fuori, visto che arrivi a non pagare le bollette a forza di chiedere le miserie ai clienti per lavori che a volte valgono 2000/2500 euro.
I miei primi 6 anni li ho passati così: ho fatto siti a 250 euro, temi che, come ho detto prima, ho venduto a 60/80 euro, naturalmente compresi di loghi e grafiche coordinate… Ogni volta che il cliente bonificava, io mi sentivo in dovere di correre a dargli ogni cosa materialmente realizzabile online, con i codici o Photoshop.
Mentre tutti i miei colleghi si arricchivano lavorando meno di me, io non riuscivo a fare lo stesso.
Così, nel 2008, sono finita a farmi staccare la luce per aver saltato l’ultima bolletta, mentre gli altri andavano a fare le vacanze a Tenerife.
Ok, hai capito che non ti sto parlando dal pulpito, ma perché ti metto a parte di questo mio problema?
Perché per ogni persona capace che soffre della sindrome dell’impostore ci sono almeno quattro veri impostori. Gente senza ritegno che, per dire, fa pagare WordPress, non informa l’utente sulle conseguenze delle informative scritte a cazzo, chiede 5/600 euro al mese per gestire un sito, e con il termine “gestire” intendo controllare se ci sono aggiornamenti da fare e poi tornare ad applicarsi nella pesca di altri clienti da infinocchiare, più un’altra serie di bruttezze che pagano i clienti!
Come ti liberi dalla sindrome dell’impostore?
Prima di tutto devi sapere una cosa: è tuo dovere guarire.
Ci vuole tempo e fatica, ma devi uscirne se non altro per non continuare ad abbassare i prezzi di mercato, devi fare lo sforzo di capire che il tuo lavoro è il frutto di notti e anni di studio, di prove e controprove e quello che oggi fai in cinque minuti è la conseguenza di giornate intere a sbatterci la testa.
Per non parlare della frustrazione. Se lavori sottopagato lavori frustrato e se lavori frustrato lavori male!
Ecco perché la sindrome dell’impostore fa danni sia a te che al cliente, perché dove non esiste soddisfazione di una delle due parti, esiste un lavoro fatto col culo che non aiuta il cliente in nessun modo, anche se ha pagato due centesimi, per lui sono centesimi persi e in quel caso sì che saresti un impostore. Non vale la pena farlo pagare poco se poi avrà un sito sudato e orrendo dove tu non vorresti mai più mettere mano perché non ti ha portato nulla.
Per cui, se oggi hai la tentazione di inviare un preventivo togliendo qualche zero perché pensi di non meritarlo, ecco, fermati e rifletti: è meglio chiedere di più e lavorare giulivo portando reali benefici al cliente (e a te) o chiedere di meno pensando di essere onesto e lavorare di merda per una gloria che, te lo dico, NON arriverà mai?
Mentre pensi alla risposta, ricorda una cosa: se basi tutto sul prezzo, alla fine ti cercheranno solo per quello…