“Se c’è una cosa che sui siti mi dà veramente fastidio sono i popup con l’iscrizione alla newsletter: se non vi siete mai visti né conosciuti, chiederesti ad una ragazza di sposarti? Penso di no. Ed allora perché mi devi chiedere di iscrivermi alle comunicazioni periodiche di un’azienda che non ho mai visto né sentito prima? Fammi dare un’occhiata al sito e mettimi il form in bella mostra, così se poi mi viene voglia mi iscrivo io…”
Cit. Davide Angelini
Potrei non aggiungere altro, ma era da un fracco che tenevo in canna questo post e finalmente è arrivata una voce fuori dal coro belante di chi “se non metti il popup della newsletter non è marketing, non vendi nulla, fallisci e muori”.
Popup, stammi lontano
Ho sempre odiato i popup, a qualsiasi latitudine del globo internet. Digerisco a fatica quelli delle informative sulla privacy che sorgono appena entri nel sito, figuriamoci le millemila finestre che ti appaiono mentre tenti di leggere un articolo.
Tipo:
Questo è un sito che visito spesso, anche perché quando cerchi malattie in rete per rovinarti le giornate è sempre il primo a comparire nei risultati di Daddy G. Mi chiedo come sia possibile, visto il quantitativo di barriere che ci sono prima di poter leggere anche solo la prima riga. Venti secondi per capire come chiudere la tendina in alto, più il resto del cucuzzaro: cercavo le X come la pentola piena d’oro alla fine degli arcobaleni.
Ho tentato di accedere da smartphone, impossibile: cookie policy breve che prima mi ha preso mezzo schermo, poi, quando finalmente sono riuscita a chiuderla, la pagina si è ricaricata! Con lei tutti i video, i banner, i popoup sul latte in polvere, quello per la condivisione e quello della compagnia telefonica cui non ti abboneresti manco se ti regalasse un pacchetto di telefonate al Papa. Inevitabile blocco del telefono, inevitabile vaffanculo.
Alla fine di tutti questi ostacoli, quando finalmente sono riuscita ad arrivare all’articolo, eccolo!! Il popup per l’iscrizione preventiva alla newsletter! Dopo che per leggere mezza riga ho dovuto farmi il cammino di Santiago di Compostela in ginocchio su un tappeto di puntine da disegno color cachi impanate? Ehm no.
Un altro esempio da manuale, LIBERO:
Le freccette indicano due banner che stanno tutto il tempo a cambiare letto in cima. Mentre leggi ti senti gli occhi imprigionati in un frullato di nervi! (Lungi da me leggere quotidiani come Libero, ma l’articolo in questione è sulle costole di D’Annunzio…)
Non ti importa nulla di me!
Intendiamoci, io sono favorevole allo scambio di contenuti per indirizzi email, ma il bancone su cui avviene questo scambio è unto e io non voglio assolutamente appoggiarci la mia bellissima chiocciola, visto che nemmeno entro nel sito e già mi hai urtato con millemila spot e la richiesta di iscrivermi abolendo qualsiasi concetto di preliminare!!!
Poi mi domando: se dimostri così poco rispetto per me rendendomi il raggiungimento dei contenuti un atto di puro coraggio e, peggio, mi interrompi la lettura con il popup newsletter, come ti viene in mente che ho voglia di lasciarti la mia email? Per cui NO, preferisco darla in pasto ad una manica di spammer giamaicani in cerca di moglie che mi riempono di complimenti per i miei capelli biondissimi e le mie tette taglia 5.
Buon senso, ci sei ancora?
Non so dove siano finite tutte quelle linee guida che ci hanno spinti a migliorare sempre di più le prestazioni dei nostri siti. Tempo fa, se ti azzardavi a mettere un popuppino in cui inserivi un qualsiasi avvertimento utile all’utente ti davano del tabellaro frontpagista. “DEVI PENSARE ALL’UTENTE, L’ESPERIENZA UTENTE, UTENTEEEEE!!”
Ci siamo scartavetrati le notti a studiare e testare CSS light, 0% calorie, 0% grassi per dare ai nostri siti web una velocità di caricamento degna… e niente, tutto inutile. Sono tornati i popup di merda, i banner, i video che si autoavviano e tutte quelle schifezze che ti rendono la visita di un sito web indigesta. Aspetto la musica di sottofondo per decretare il ritorno agli anni ’90.
Dove è finito l’accoramento per l’esperienza utente?
PS: il primo che nomina AdBlock e simili vince il premio “non ho capito un cazzo ma voglio fare il figo e commento lo stesso dicendo cose scontate, ma che non c’entrano con il senso del post”.
2 Comments
Marina
Agosto 8, 2017 at 1:30 pmConcordo in pieno! Mamma mia che fastidio… Ma purtroppo i siti con la musichetta ci sono ancora 🙁
Pikadilly
Agosto 8, 2017 at 4:39 pmLontani da meeee!!!